San Mauro 2013





Da Copreno alla Traviata

L’avv. Luigi RIBOLDI (1880-1955), una delle più spiccate personalità del teatro nazionale e dell’ambiente teatrale milanese, nel 1923 acquistava a Copreno dai nobili conti Ginami de’ Licini la proprietà immobiliare della villa già a suo tempo appartenuta ai marchesi Clerici (oggi la villa è sede della casa di riposo per le suore della Immacolata Concezione di Ivrea ed anche luogo dove è situato il santuario di s. Mauro).

Sua moglie era Maria FARNETI (1877-1955), voce soprano di eccezionale musicalità unita ad una non comune bellezza, che ebbe una importante carriera nei teatri di tutto il mondo nel primo ventennio del ‘900 fino al suo ritiro dalle scene avvenuto a seguito del matrimonio; dal 1935 abitò ininterrottamente nella villa di Copreno.

La loro attività professionale li portò a contato con i più grandi artisti, compositori e direttori d’orchestra dell’epoca fra cui Arturo TOSCANINI (1867-1957) che spesso i due coniugi ebbero modo di ospitare nella loro residenza coprenese e che i più anziani del nostro paese ancora ricordano durante le sue passeggiate nel borgo o durante i suoi spostamenti che sovente avvenivano in carrozza. La carriera del grande direttore si è mossa fra gli spartiti dei maggiori autori musicisti di ogni tempo fra cui sicuramente anche Giuseppe VERDI (1813-1901) di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita.

E’ per celebrare nei dovuti modi questa ricorrenza ed in omaggio al Maestro che la nostra Associazione ha voluto allestire una breve rappresentazione, “a quadri”, di una delle sue più note opere, LA TRAVIATA, intensa, appassionata e struggente storia d’amore fra Violetta ed Alfredo.

Mostra storica dei Bersaglieri

Il Corpo dei Bersaglieri venne istituito, con Regio Brevetto del 18 giugno 1836, da Carlo Alberto di Savoia su proposta dell'allora capitano del Reggimento Guardie Alessandro La Marmora e ricevette il battesimo del fuoco l'8 aprile 1848 nella battaglia di Goito durante la Prima Guerra d'Indipendenza.

Dotato di ampia autonomia operativa, il corpo era formato da uomini addestrati alla corsa ed al tiro con moderni fucili a retrocarica pronti ad agire, anche isolatamente, per impegnare di sorpresa l'avversario in azioni di disturbo col preciso intento di sconvolgerne i piani; organizzati in piccoli gruppi schierati in quadrato i bersaglieri potevano anche essere impiegati anche in contrasto alla cavalleria per romperne la carica.

I Bersaglieri vennero impiegati, dopo l'unificazione italiana, anche per contrastare il brigantaggio a sud. In questa occasione si dimostrarono un corpo particolarmente adatto specie per le impervietà del territorio dove vennero impiegati.

Furono i protagonisti della presa di Roma del 20 settembre 1870.

Durante la prima guerra mondiale (1915-18) il corpo è ordinato in due divisioni speciali, sette brigate, ventuno reggimenti e cinque battaglioni autonomi.

Nel corso del secondo conflitto mondiale i reggimenti bersaglieri sono inquadrati nelle divisioni corazzate, motorizzate e celeri. Combattono su tutti i fronti dando prova di capacità e dedizione. Dirà il Feldmaresciallo Rommel comandante dell'Armata italo-tedesca in Africa Settentrionale "... il soldato tedesco ha stupito il mondo, il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco ...".

Presenti nella guerra di liberazione con il 4° reggimento ed il battaglione "Goito", già nel 1946 avviene la ricostruzione del 3° reggimento cui fa seguito nel 1949 quella dell'8° che nel 1986 darà vita alla Brigata bersaglieri "Garibaldi".

Attualmente i reggimenti sono sei e le loro Bandiere sono decorate di sette Croci di Cavaliere dell'O.M.I., dieci Medaglie d'Oro, otto Medaglie d'Argento, ventisei Medaglie di Bronzo al Valor Militare e di una Medaglia d'Oro e tre d'Argento al Valore dell'Esercito.

In collaborazione con l’Associazione Nazionale Bersaglieri sezione “L. Nardi - F. Biella” di Limbiate