La Giubiana


Analogamente ad altri comuni della Brianza e del comasco, l'ultimo giovedì di gennaio anche a Copreno in piazza Fiume, dal 1980 circa, si brucia la GIUBIANA. COPRENO IN MOVIMENTO, subentrato ai precedenti promotori, organizza questa manifestazione dal 1997. E' tipico del periodo dell'anno che coincide con la fine di gennaio l'accensione di grandi fuochi, secondo un rito che risale alle antiche religioni pagane, con lo scopo di favorire, propiziandosi gli dei, il nuovo anno, il ritorno del Sole, della luce e della primavera. A questi antichi riti, con le dovute trasformazioni avvenute nel corso dei secoli, si può far risalire anche il falò della Giubiana: il fantoccio impersona il negativo della vita; in questo caso il fuoco ha il compito di "purificare" dal male e dalle malattie.


Per quanto riguarda il nome della festa, alcuni la fanno derivare dal dialetto piemontese GIOBBIA che significa giovedì, per altri da un legame con il nome di Giove, per altri ancora dal nome di una donna che per amore tradì il proprio paese. Per Gian Luigi Beccaria, studioso dei dialetti, nel suo libro “I nomi del mondo” dice che nel dialetto lombardo Giubiana vuol dire fantasma e anche riverbero e nel detto popolare con il senso di fata o strega.

Come si svolge la serata


La Giubiana comincia a “nascere” il sabato precedente il rogo quando si assembla, secondo un progetto immutabile ma collaudato, lo scheletro portante in legno del fantoccio dentro cui vengono poi posizionate le fascine di legna, la paglia, la carta oppure i “margasc”, come in dialetto si indica la pianta ormai inservibile del granoturco. Il lunedì e il martedì successivo si posiziona la testa, si dà la forma e si riveste la struttura generalmente abbigliandola come una vecchia megera.

La Giubiana inizia il suo viaggio verso la piazza ogni anno da un punto diverso del paese, accompagnata dal Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di Camnago, dai bambini della scuola primaria con le loro insegnanti e da tutti gli altri partecipanti. Una volta posizionata al centro della piazza, la Giubiana può osservare le danze eseguite attorno a lei dai bambini al suono di musiche popolari e poi raccoglie nella sua borsetta le loro “paure”, affidate a bigliettini, affinché il fuoco le scacci per sempre. Al suono della banda viene infine acceso il rogo, onore che ogni anno l’Associazione rivolge a personalità diverse.

Nel frattempo nella piazza viene proposta la degustazione del classico risotto giallo con salsiccia, del panino con salame cotto il tutto accompagnato da vino e vino brulé o acqua per gli astemi.

Vi aspettiamo ogni anno l'ultimo giovedì di gennaio per partecipare con noi al ROGO della GIUBIANA.


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